La storia di alcune famiglie divise è tale per cui il conflitto pemane anche dopo la separazione. Così l’unico modo che il figlio ha di incontrare i propri genitori è in uno spazio protetto al di fuori delle mura domestiche, lontano sia dalla casa materna che da quella paterna.

Quando i genitori si dividono, i figli rimangono di solito presso un genitore con il quale vivono, mentre all’altro viene assegnato il cosiddetto diritto di visita. Nelle situazioni più favorevoli, si assiste a una gestione flessibile, sentendosi i genitori responsabili in comune della crescita e dell’educazione dei figli. In alcune situazioni ancora conflittuali di solito ci accede a un contesto protetto in cui permettere l’incontro genitore/figlio.

L’accesso ai genitori è un dato irrinunciabile. I figli di coppie divorziate hanno il diritto a non perdere il genitore, né devono essere costretti a odiarne uno per accontentare l’altro. La mancanza totale di un genitore dalla propria vita può costituire la fonte di una grande sofferenza. Non va dimenticato che questi figli hanno nei confronti del genitore assente un misto di curiosità, di rabbia, di paura di non piacergli.

L’insieme di questi fattori indica la necessità di avere un luogo, lo spazio neutro, per realizzare l’incontro tra il genitore e il figlio, e dove la preoccupazione e la paura possono essere verbalizzate e accolte senza produrre nuovi pericoli. L’ipotesi relazionale che motiva la creazione di spazi di incontro è quella di facilitare in ogni modo la prosecuzione del rapporto del figlio con entrambi i genitori, qualunque sia la relazione di coppia. Ha anche lo scopo di prevenire il disagio giovanile, evidenziato attraverso agiti, chiusura emotiva e l’isolamento.

La motivazione alla base della costruzione di servizi per i figli di famiglie divise è, quindi, quella di sostenere la genitorialità come valore da proporre anche in quei casi in cui le persone hanno avuto gravi difficoltà a farne una esperienza positiva.

Oltre a sostenere la genitorialità, lo spazio neutro permette al figlio di mantenere le proprie radici e formarsi la propria identità.