Che cosa è l’ansia?.

E’ la paura in assenza di un pericolo evidente. Implica sia un contenuto cognitivo che un’esperienza emotiva.

Quali sono i fattori che possono essere responsabili di uno stato ansioso?.

Gli elementi affettivi che emergono in un disturbo ansioso sono: la perdita di una persona significativa da cui derivano sentimenti di abbandono che si manifestano con rabbia, ansia, depressione e sensi di colpa; la perdita di un amore sentita come rifiuto genera sentimenti di rabbia, ansia, depressione, senso di colpa; di essere privi di valore o non da amare; perdita dell’integrità corporea e perdita della propria coscienza morale.

L’ansia collegata all’anticipazione di questi pericoli può, in genere, essere controllata. Quando è fuori controllo può generare una sensazione di annichilimento.

Il pensiero di coloro che soffrono di un disturbo d’ansia è caratterizzato da distrazione, confusione e difficoltà di pensiero.

A livello somatico un soggetto può riferire tensione, mani sudate, batticuore, mal di testa, difficoltà respiratorie, sensazioni di essere disconnessi dal proprio corpo.

A livello relazionale, soggetti affetti d’ansia hanno paura di essere rifiutati, cercano di essere rassicurati; si evidenziano sensi di colpa che si esprimono con l’accusare l’altro, incolpare e sottrarsi a qualsiasi tipo di accusa; manifestano conflitti relativi alla dipendenza, come sensazioni di sentirsi oppresso o di soffocare, di annegare, e oscilla tra avvicinarsi e allontanarsi da sé gli altri.

Cosa si può fare per affrontare questo problema?.

Anche se l’ansia può essere trattata con diversi approcci focalizzati al sintomo, una esplorazione psicoanalitica sulla natura e sulle possibili origini di questo sentimento può aiutare il soggetto ad aumentare il senso di controllo, prevenendo future esplosioni di angoscia, sofferenze somatiche e modalità difensive di tipo distruttivo contro di essa.

In situazioni di forte ansia si necessita l’uso di farmaci.